lunedì 19 dicembre 2011

in my '70s during 2011

C'avevo il capello lungo e fluente. Che non ci potevo andare dal parrucchiere a tagliarlo tutto sto capello se no mi diceva che ero grassa. 30 kg tutte le gravidanze in effetti non facevano di me una silfide. Dopo ho ripreso delle forme. Diverse. La vita stretta me la son giocata. La tetta all'insù me l'era già giocata tempo addietro. Comunque, chissenefrega. Ci ho passato un pò di tempo col capello lungo. Fa' gnocca. Lo sbattacchi, lo lanci all'indietro, lo fissi con la matita facendo finta che sia un gesto casuale. In realtà i ciuffi son modellati. In alcuni casi è comodo. Una treccia e sei pettinata. Unico vero problema l'asciugatura che non viene mai abbastanza asciutta e da li partono seri attacchi di cervicale ( e mi dico avrei dovuto ascoltare mia madre) e il gatto di lana che si forma per sfregamento da sciarpa di giorno e cuscino di notte.
Comunque, il mio straparrucco un bel giorno mi dice "Sembri la Sozzani, tagliamo?" e dico "bo come starei?".
Piglia e taglia.
Manco a dirlo.
Tra le prime cose che mi vengono dette è "ma sai che stai bene? sembri una comunista lesbica".
Io a distanza di anni continuo a pensare che sia la cosa più divertente che mi sia mai stata detta.
Il capello è mio e lo gestisco io.
La novità di oggi è che pure il blog è mio e me lo gestisco io.
Noioso? Non leggere. Sono antipatica? Fai il giro largo. Totalmente non interessante? Che mi frega.
Era un anno che non ci passavo. Ho ricominciato ieri.
E con le mani sopra la testa pollici e indici incrociati lo grido ad alta voce IL BLOG è MIO E ME LO GESTISCO IO.

venerdì 16 dicembre 2011

una mamma sulle mamme

Ieri sera leggo che risponde a un post di un amico su facebook (eh, già) con una frase che cito :"Siii, minchia ci vlevaaaaa". Per cui le dico "Minchia ci vleva?" e lei anche un pò scocciata mi risponde"e mamma ho sbagliato a scrivere, ho saltato la vocale adesso correggo" "INTENDEVO MINCHIA AMORE, NON LA VOCALE MANCANTE".
E con questa amorevole conversazione mi riparte il loop. Naturalmente lo spunto è la situazione disastrante che si è creata in classe della ragazza che dice addirittura "minchia"
"mi sa che sono una pessima madre". questo è il pensiero. poi a volte ci ripenso, analizzando il prodotto.
"sono delle pessime madri". questo è l'altro pensiero. a volte analizzando il prodotto ci penso.
mi sono fermata a riflettere e ho cercato di tornare indietro con la
memoria.
Ma io alle medie cosa facevo e cosa pensavo? E come erano i miei compagni?
Spesso capitava che fuori da scuola i maschi si menassero, facevano i dispetti alle femmine. E qualche ragazza ha tirato
qualche calcio. E abbiamo litigato e ce ne siamo dette di tutti i colori.Abbiamo preso le note. Onestamente mia mamma non ha mai creduto al mio"NON HO FATTO NIENTE, è LA PROF". Ha sempre pensato che se un prof dava una nota di classe forse me la meritavo o forse no ma non era considerata una vera e propria nota. Se invece la nota era per pochi intimi era impensabile che io fossi ferma e zitta in un angolo altrimenti non sarebbe successo. Ma quello che a me è stato insegnato è che la classe è un
gruppo. E tutti abbiamo sempre difeso tutti. E chi fa la spia non è figlio di Maria. E col senno di poi sono felice che sia andata cosi. Vedo ancora e sento ancora i miei compagni delle medie e quando ci incontriamo per caso sono baci e abbracci di affetto fraterno. E per questo sto cercando di fare la stessa cosa con i miei figli. Mi ricordo che quelli più casinisti avevano le più brave che li coprivano. E addirittura mi ricordo, pensate un po¹, che dalle medie e per tutte le superiori ci passava i
compiti in classe. Le verifiche di matematica me le faceva la Barbara, e io facevo inglese a lei. E via dicendo.
l'altro giorno la mia ragazza era disperata per il sequestro del suo cellulare. Me l 'ha raccontato. Era disperata a scuola. Poi le è stato restituito? E sapete perché? Perché quella pecora nera di del suo compagno , ha detto "lei non c'entra niente,
è tutta colpa mia". Io trovo che sia nobile. E lei infatti non è piu arrabbiata con lui, essendo lei stata "scagionata" dal momento in cui lui si è assunto in toto la sua responsabilità.
E comunque se lei avesse avuto il telefono in cartella tutto ciò non sarebbe successo. Quindi a ognuno il suo. Chi più chi meno.
L'anno scorso era sempre colpa di uno, quest'anno è di un altro.l'anno prossimo? Chi sarà? E al liceo? E al lavoro? No perché io qualche prepotente lo incontro ancora adesso. Spesso dipende da come mi pongo io davanti alla prepotenza, spesso mi rendo conto che ci sono persone aggressive e arrabbiate per chi sa quelli motivi.succede anche che un giorno trovano qualcuno piu
prepotente e piu aggressivo di loro. E a quel punto spesso si danno una calmata. Spesso qualcuno è solo giocerellone. Spesso qualcuno è adolescente. E ha bisogno di CRESCERE. Coi propri tempi. E far diventareuna persona sempre il colpevole io penso sia agghiacciante.
Detto questo, continuerò a insegnare ai miei figli a dare una possibilità
a tutti, senza essere buona samaritana e a raccontare le cose senza
giudizi e pre giudizi. E spero che mi vada sempre bene.

Ogni 30 ragazzi ce ne sono circa 5 che sono in grado di non soffrire troppo perchè un compagno lo prende in giro. 25 genitori su 30 sono convinti di avere i figli più bravi dell'universo, li difendono a spada tratta e non mettono mai in discussione il fatto che forse in adolescenza qualche balla la raccontino. é solo mia figlia che dice le parolacce?

A lei ho detto che dallo strizzacervelliprima o poi ci capitano tutti. Se vuole le scrivo già adesso un bigliettino per quando ci andrà con scritto "è COLPA MIA-FIRMATO LA MAMMA"

lunedì 6 dicembre 2010

GRAZIE

Grazie perchè ogni giorno è una piccola vittoria, grazie perchè le bugie degli altri mi hanno insegnato che anche mentire a sè stessi offende: la propria vita. Grazie a chi ha capito e sostenuto le mie scelte, a chi lo farà in futuro e a chi non lo farà mai. Grazie agli amici e non che mi incoraggiano ogni giorno, ognuno a modo proprio. Grazie a chi vuole la mia felicità indipendemente da quale sarà la strada che percorrerò per raggiungerla. Grazie a chi mi vuole bene e a chi no. Grazie perchè adesso so che prima vinci e poi risolvi. Grazie perchè ho scoperto il significato della parola crisi e quindi grazie perchè so che lo stupido indietreggia e il saggio avanza. Grazie perchè ho dimenticato il giudizio e il pregiudizio, anche se a volte tornano. Grazie per quando mi dite "pensavo che fossi" e grazie per quando mi ascolate interessati e dite anche grazie. Il grazie non è per me. Grazie perchè la felicità degli altri c'è, anche come conseguenza della mia. Grazie perchè so che non sempre l'ascensore ti porta al piano giusto. Ma fare le scale a gran fatica si. Grazie perchè sto imparando a non accusare ma ad accettare le accuse come una grande occasione per vedere cosa c'è dentro di me e ringraziare per essere stata accusata. Grazie a me , alla mia vita e a chi me l'ha donata e grazie a questo Karma che so che posso cambiare e grazie ai problemi che mi permettono di sfidarmi tutti i giorni. Grazie perchè so che essere buddisti non è essere immuni alla sofferenza, che non basta dirlo per esserlo, e ricordarmi che ho un prodotto ottimo che permette di ripulire la sofferenza, affrontarla, viverla e superarla. Grazie perchè finalmente ho scoperto che essere buoni a volte ti fa essere o sembrare scemo, grazie perchè essere buoni con gli altri e non con sè stessi non è saggio. Grazie perchè imparo a proteggermi, grazie perchè so che il mio cuore può essere infinitamente grande, grazie perchè ho capito che aiutare gli altri non significa risolvere i loro problemi ma sostenerli nella ricerca della loro strada per la risoluzione. Grazie perchè ho trovato coraggio, per la paura che mi prende e alla quale sorrido, grazie perchè raggiungere degli obiettivi impossibili mi interessa ma alla fine l'unica cosa che voglio davvero è essere felice. Qua e adesso. Grazie agli amici che che quando ho detto, dico o dirò cose ingiuste non avranno paura di dirmelo. Grazie perchè quando dico che non sono matta è per convincere me stessa. Grazie perchè ho scoperto la compassione, grazie perchè non accuserò nessuno a giustifica delle mie scelte, grazie per non dirmi che sono giusta o sbagliata ma che sono semplicemente io.

domenica 18 aprile 2010

STO STANDO ME

Ma stare sè è davvero la cosa che fa piu fatica al mondo a fare. Conosco una a cui è sempre piaciuto un casino travestirsi, non a carnevale. Faceva le feste di Natale a tema, tutti vestiti in maschera. O delle festicciole a luglio una sera qualsiasi, sempre tutti in maschera. Così. Poi l'ho osservata bene e ho notato che il travestimento era anche nei ruoli di tutti giorni. Carina per conquistare qualcuno di carino, simpatica per il simpatico, dolce, oca intelligente...ogni persona che incontrava la spingeva a travestirsi per essere giusta al momento giusto. Come se la responsabilità di essere giusta o sbagliata fosse tutta sua. Non aveva mai pensato di poter piacere semplicemente per quello che era a un sacco di gente. Ho sentito il suo racconto, è stato molto bello e interessante. Mi ha spiegato che tutto era partito un novembre di tanti anni fa. Un giorno all'improvviso era diventata grande. Una donnina di 9 anni. E che oggi si sente una bimba di 35. Che ha bisogno di avere la responsabilità solo di essere felice e sè stessa. Anche con molto dolore. Ma un meraviglioso Signore Giapponese usava dire "SE NON ESCE NON FINISCE". Per cui la vedo, sta bimba, impegnata a diventare grande nei sentimenti più piccoli e che poi alla fine son sempre quelli più grandi. Il dolore esce, attraverso le lacrime. La gioia pure attraverso i sorrisi. La libertà di dire delle cose qualsiasi semplicemente perchè le prova. In quel momento lì. Non un istante prima e nemmeno un istante dopo. Tutti le dicono che è bella. E lei mica ci crede. Lei sa che sarà felice presto. Forse ha davvero paura di esserlo. Ma la felicità cerca lei tanto quanto lei cerca la felicità.

giovedì 4 febbraio 2010

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martedì 12 gennaio 2010

AVERCI L'UTERO.

Ci si nasce con l'utero. E fa il suo mestiere da subito. Chiedete alle mamme. "la mia è nata era verde di bile", "il mio un angelo, dormiva 8 ore a notte dalla prima settimana"; "porca vacca la mattina delle litigate per vestirla che vuole sempre scegliere lei e non le va mai bene niente" , "il mio noooooooo quello che gli do si infila"; "lei non è piu mia amica, l'anno scorso mi aveva detto che la mia gonna era brutta", "scusa ma non avevi litigato con quel bimbo? si ma dopo che gli ho dato un calcio e lui me l' ha ridato siamo tornati amici"....Questo è e questo resta. Per fortuna o purtroppo avere l'utero è appartenere a un genere. Io ce l'ho. Ma non troppo mi sembra.
Con l'arrivo del nuovo millennio in compenso mi sembra che gli uomini stiano sempre piu cercando di entrare a far parte del genere utericizzato. Sopracciglio ben curato, pelle bella lustra, capello tutt'apposto....e soprattutto nervosetti. Ma non ci diventi, ci sei! Per me l'omo ha dà puzzà! Il mio genere di coppia tipo sono la Vitti e Giannini in mezzo al mare.
L'altra sera il mio figlio piccolino di 5 anni mentre giocava col nintendo dice " mi sta crescendo il pisello, lo devo addestrare". Ecco bravo addestralo, comincia subito e spiegagli bene che lui non è la parte pensante del tuo corpo. Avresti un altro muscolo che ti è stato fornito per fare dei pensieri. Stesso discorso vale per l'utero? NO! Sbagliato. L'utero sempre stao "mio e lo gestisco io", come avere due cose che pensano. Ognuna dice la sua. E si trova l'accordo. A volte. Stasera l'altro figlio ha detto alla figlia "SGORBIO". E lei con la testa ha recepito e ci è rimasta male...ma la reazione è stata tutta di utero! Sono stata chiara???????????

giovedì 31 dicembre 2009

CAPODANNAZZO

Bene, ogni anno è sempre più difficile. la undicenne ha delle pretese e credo proprio di capire. il seienne avrebbe delle richieste e credo di capire. il cinquenne si adegua abbastanza ma comunque ha le se esigenze. Io avrei le mie ma non chiedo ai bambini che capiscano. Sia mai! Gli chieo di capire già troppe cose durante l'anno. Sta d fatto che sono le 2 passate del 31 dicembre 2009 e ancora non so cosa si farà stasera. Non mi si dica che "chissenefrega del capodanno, a me non me ne frega di festeggiare, posso andare a etto anch alle 9 che tanto festeggiare per forza è brutto"perche io quell'esperienza l ho già provata. Alle 22 stiravo....na tristezza infinita. Per cui qualche cosa io la voglio fare! Ma cosa? Amici con figli piccoli no! Giammai! In piazza del Duomo? No grazie. Un freddo porco, pioviccica e col bordello che c'è minimo mi perdo un figlio tra la folla. Lascio i bambini dai miei, mangio con loro e poi esco? E io e mio marito dove andiamo? Io e lui con una folla di ragazini scatenati in discoteca magari...a meno che non si opti per il nepenta. Ma anche no. Vado a casa di gente che non conosco per mangiare e festeggiare con degli sconosciuti? Mi sembra proprio di essere un criceto che gira nella ruota. pensa che ti ripensa sono sempre ferma allo stesso punto. Bene chiudo qua, e se mi viene un'idea strepitosa all'improvviso ve lo faccio sapere,